Attentati e terrorismo: gli svizzeri consigliano la fuga, gli americani la lotta

A Würzburg, un somalo ha accoltellato a morte tre persone. Cosa fare? Un’arma da fuoco privata potrebbe essere utile?

Articolo pubblicato sul Nebelspalter e messo gentilmente a disposizione dall’autore Serkan Abrecht.

Prevenire i crimini violenti: negli Stati Uniti, le autorità invitano all’autodifesa. Immagine: shutterstock

Quelle di Würzburg, in Baviera, sono state scene raccapriccianti. Un somalo di 24 anni venerdì scorso ha pugnalato indiscriminatamente delle persone con un coltello. L’attacco ha avuto come esito l’uccisione di tre donne e almeno altre cinque sono state gravemente ferite.

Notevole è stato lo sforzo dei passanti. Alcuni si sono armati di sedie pieghevoli e hanno inseguito l’attentatore, un uomo ha preso un palo di legno da un cantiere e ha cercato di colpire il somalo. Un altro uomo lo ha rincorso con una scopa. Questo è quello che si può vedere nei video su internet.

Alla fine, il somalo è stato abbattuto da un colpo mirato, partito da una pistola d’ordinanza di un poliziotto, che lo ha colpito a una coscia. Ma se i passanti non avessero cercato di fermarlo – altri feriti o morti sarebbero stati da aggiungere al bilancio delle vittime.

In realtà, le persone vengono fortemente scoraggiate dall’intraprendere azioni coraggiose in tali situazioni – per lo meno in Svizzera. In caso di attacco terroristico, l’Ufficio federale di polizia (Fedpol) consiglia ai cittadini di “fuggire, nascondersi, allarmare”. Ma quanto tempo impiega la polizia ad arrivare sul posto? In Svizzera, non c’è un tempo prescritto per questo. In città, ci si può aspettare un tempo di risposta di cinque minuti. Fuori dall’agglomerato o in campagna, è logicamente più lungo.

Scappare, nascondersi, combattere!

Ciò che è interessante è quello che consiglia la polizia federale americana (FBI). Oltreoceano, l’FBI raccomanda infatti “run, hide, fight”. Quindi, in caso di attacco, si dovrebbe cercare prima di correre, poi nascondersi, e se nulla è possibile, si dovrebbe “combattere”. Come in Svizzera, anche negli Stati Uniti il diritto all’autodifesa e allo stato di emergenza è garantito dalla legge, ma solo lì si raccomanda di farne uso.

A differenza della Svizzera, i cittadini americani hanno anche la possibilità di difendersi – e non devono ricorrere a scope e sedie pieghevoli come gli abitanti di Würzburg. Il porto di armi da fuoco (in modo nascosto o visibile) è permesso nella maggior parte degli stati in America. In Svizzera, tuttavia, solo l’acquisto è relativamente semplice. Il porto di un’arma da fuoco è proibito – tranne che per il servizio militare, per sport o per la caccia.

Prevenire la violenza con le armi da fuoco

Uno studio dell’FBI fa luce sui vantaggi che può avere il porto di un’arma da fuoco per i privati. Così, tra il 2014 e il 2019, i criminali che hanno fatto uso di un’arma da fuoco sono stati fermati da civili armati nel 15% dei casi. La ONG americana per la prevenzione del crimine “Crime Prevention Research Center” ipotizza addirittura un 30% di crimini con armi da fuoco prevenuti o fermati da civili armati.

Le nostre autorità invece, mettono in guardia contro l’uso delle armi. La Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) sul suo sito web sconsiglia persino l’acquisto di una pistola. “Dal punto di vista della polizia e della prevenzione, l’acquisizione di un’arma da fuoco per l’autodifesa è fortemente da sconsigliare”, scrive la PSC. Una pistola può essere rapidamente strappata da mani inesperte e usata dall’aggressore, argomenta la PSC.

Alcuni servizi specializzati, tuttavia, si mostrano possibilisti. All’indomani della strage di Monaco nel 2016, quando un estremista di destra di 18 anni sparò a nove persone, la procura di Basilea dichiarò alla Basler Zeitung: “Se una persona è testimone diretta di un crimine grave ed è chiaramente evidente che saranno commessi altri crimini gravi e la polizia non è ancora sulla scena, si può impedire al colpevole di commettere altri possibili crimini per mezzo di un’arma.”

La stessa PCS non prende posizione sulla prevenzione della violenza attraverso il possesso di armi da fuoco e rimanda alla Fedpol. La polizia federale scrive: “In Svizzera e in tutta Europa, abbiamo un diritto di autodifesa più restrittivo che negli Stati Uniti. Coloro che fuggono, si nascondono e danno l’allarme si assicurano che la polizia, quindi gli specialisti per delle situazioni di emergenza, siano sul posto il più rapidamente possibile. Così facendo, proteggono altre persone e sé stessi”. Quindi l’autoprotezione è esplicitamente sconsigliata. Fortunatamente, i passanti di Würzburg la vedevano diversamente.