Una difesa nazionale funzionante ha bisogno di molte cose, ma in particolare di armi e munizioni. Thierry Burkart, Consigliere agli Stati, spiega perché la capacità di difesa richiede un’industria degli
armamenti forte.
Testo: Thierry Burkart
La guerra contro l’Ucraina dimostra che le nuove tecnologie devono essere integrate costantemente, le scorte di munizioni si esauriscono rapidamente e l’equipaggiamento così come i veicoli funzionano solo se vengono sottoposti a manutenzione continua e riparati.
Capacità di resistere ed effetto deterrente
L’industria degli armamenti contribuisce alla capacità di resistenza dell’esercito. Questo perché la guerra consuma grandi quantità di munizioni e l’equipaggiamento così come i veicoli vengono danneggiati e usurati.
Spesso, nuove tecnologie e possibilità emergono solo nel corso di una guerra. L’industria degli armamenti consente l’integrazione e lo sviluppo di tecnologie e quindi di colmare le lacune nella capacità di difendersi.
Grazie alle sue competenze e capacità, l’industria degli armamenti contribuisce all’effetto deterrente. Un eventuale avversario ci penserà due volte prima di attaccare un Paese con una forte industria della difesa.
Sono necessarie condizioni quadro funzionanti
Per decenni la politica ha imposto restrizioni sempre maggiori all’industria nazionale degli armamenti. È vietato vendere materiale bellico a Paesi che si trovano in un conflitto armato. Anche la riesportazione è vietata. I Paesi occidentali sono riluttanti ad acquistare materiale per la difesa in Svizzera. Le aziende locali si trovano quindi costrette a valutare se vogliono ancora produrre in Svizzera.
La Svizzera deve eliminare questa restrizione per i Paesi che hanno firmato le quattro convenzioni sull’esportazione di armi. Anche il Consiglio federale ha bisogno di una competenza straordinaria.
Dobbiamo anche bloccare la vendita di aziende federali rilevanti per la sicurezza. Con Beyond Gravity, il Consiglio federale vuole vendere la divisione spaziale della RUAG. Lo stesso errore è già stato commesso con Ammotec, la divisione munizioni della stessa RUAG. La Confederazione dovrebbe invece impegnarsi nuovamente per avere una propria fabbrica di munizioni. Dobbiamo fare in modo che la produzione dei calibri più importanti resti nelle nostre mani
Thierry Burkart è avvocato, Consigliere agli Stati per il Canton Argovia e presidente del PLR Svizzero.
I suoi temi più importanti sono la politica energetica, dei trasporti, economica e di sicurezza. È capitano e presiede l’Alleanza Sicurezza Svizzera.